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domenica 11 maggio 2014

La Piramide Vegetariana




PIRAMIDE
Ecco nell’immagine la nostra semplice e chiarissima “Piramide vegetariana”. Le categorie di alimenti sono tanto più importanti quanto più grande è la loro scritta o la larghezza della sezione della piramide.
Fondamento energetico per il vegetariano sono i cereali (grani interi, fiocchi, semole, farine, paste da cuocere, polente, farinate, pane, torte rustiche ecc), molto meglio se integrali, e i legumi (fagioli, ceci, lenticchie, piselli, mung ecc, molto ben cotti), molto meglio se dotati di buccia, che devono essere consumati ogni giorno.
Verdure, ortaggi e frutta fresca. Devono essere presenti a ogni pastoperché cibi protettivi per eccellenza. Se ne consigliano – secondo le acquisizioni scientifiche accettate – almeno 5-6 porzioni al giorno. O meglio, per essere più dettagliati, 2-3 pz di frutta al giorno e unminimo di 3 pz al giorno di verdure-ortaggi. Come si vede, un trattamento ben diverso tra le due categorie di cibi.
Perché dare la precedenza a verdure e ortaggi, e non alla frutta? Ma come, i frutti non sarebbero, secondo una vulgata o leggenda un poco ignorantella (che confonde “frutta” con i “frutti della terra” (lat. fruges; cfr. il “consumere fruges” di Lucrezio nel De Rerum Natura) traducendo a orecchio Bibbia e testi latini?
E sì, dobbiamo dare la precedenza a verdure e ortaggi, proprio quelli che bambini e adulti, di solito, mangiano meno volentieri, perché – sul piano preventivo – hanno in media principi farmacologici più abbondanti e potenti. Inoltre – sul piano nutrizionale-dietologico – perché di frutta non si può eccedere, a causa dell’abbondanza di zuccheri semplici, cioè solubili e dolci (di cui non c’è affatto esigenza nel nostro corpo, che il glucosio necessario se lo ricava automaticamente dagli amidi). Zuccheri che in caso di eccesso e mancato esercizio fisico (cioè quasi sempre nella nostra condizione urbana di sedentari o lavoratori intellettuali) si trasformano in grassi di deposito, poi difficilissimi da eliminare.
E le porzioni? 1 porzione standard di verdure-ortaggi-frutta – è stato stabilito per evitare interpretazioni personali e dubbi – equivale (in pratica e in sintesi) a : 100 g di verdura cruda, 250 g di verdura da cuocere, 1 frutto grande medio o l’equivalente in volume di frutti piccoli.
Ma, attenzione, poiché i ricercatori nei vari studi hanno scoperto che i vegetali (verdura) sono più protettivi quanto più sono abbondanti, col sistema del raddoppio è facilissimo arrivare anche a 6-10 pz giornaliere.Così, per esempio: un’abbondante insalata mista può valere anche 4 e più porzioni.
Semi oleosi e oli da essi ricavati sono indispensabili complementi ad ogni pasto, di alto valore sia energetico che protettivo-immunitario.
Latticini e uova vanno consumate in piccole quantità (del resto, un uovo è già una piccolissima porzione), ogni giorno. I nutrizionisti universitari consigliano alla popolazione in genere da 1 a 3 pz giornaliere di latticini (1 porzione standard equivale a: latte e yogurt 125 ml, formaggi teneri 100 g. formaggi secchi 50 g), e l’uovo circa 3 volte a settimana. Ma questa limitazione è arbitraria: non trova riscontro nella scienza sperimentale e clinica: perciò, come abbiamo dimostrato in altri articoli con l’ausilio di studi importanti, possiamo consigliare ai sani, tanto più se vegetariani, anche un uovo al giorno (1 porzione equivale a 1 uovo medio).
Come si vede, gli zuccheri e i dolci non sono proprio presenti: possono essere inseriti all’apice della piramide, la zona che riguarda gli alimenti eventuali e voluttuari, che danno gusto e soddisfano la gola, ma “meno si mangiano, meglio è”. Perché il corpo non ne ha bisogno: il fondamentale glucosio lo ricava da sé dagli amidi. Eccedere con i dolci, o consumarli ogni giorno, vorrebbe dire sbilanciare l’intera dieta, perché passerebbe la fame di alimenti sani e protettivi. Vino o birra, per chi non è astemio (molti vegetariani lo sono), non più di un bicchiere piccolo per il primo, oppure un boccale piccolo per la seconda, a pasto.

sabato 3 maggio 2014

Arginina o L-Arginina

L'arginina è un amminoacido che svolge numerose funzioni all'interno del nostro corpo. Esso aiuta a sbarazzarsi dell'ammoniaca prodotta come scarto dal nostrometabolismo ed è utilizzato per produrre composti quali la creatina, L-glutammato, ed L-prolina, e può essere convertito in glucosio e glicogeno nel qual caso ciò si renda necessario.



A cosa serve l'arginina:

L'arginina è utilizzata anche per creare l'ossido nitrico, un composto che all'interno del corpo rilassa i vasi sanguigni. Studi preliminari hanno dimostrato che l'arginina è di aiuto per in tutte quelle condizioni fisiche che trovano beneficio nella vasodilatazione, come l'arteriosclerosi, la disfunzione erettile, ed il claudicatio intermittensis. L'arginina è coinvolta anche nella formazione delle proteine necessarie al nostro organismo, mentre in quantità maggiori stimola il rilascio dell'ormone della crescita e della prolattina.


In quali casi si usa l'arginina? Quali sono gli effetti?

Malattie cardiovascolari

L'Arginina viene utilizzata per produrre ossido nitrico, che riduce la rigidità dei vasi sanguigni, aumentando il flusso di sangue e migliorando la funzionalità dei vasi. Tuttavia essa non dovrebbe essere utilizzata a seguito di un attacco cardiaco: studi medici condotti recentemente indicano una più alta mortalità dopo un infarto proprio in quelle persone a cui era stata somministrata. I ricercatori ipotizzano che assumere L-arginina dopo un infarto possa aggravare gli effetti dello shock cardiaco.

Arginina e Disfunzione erettile (problemi di erezione)

L'arginina è utilizzata anche per il trattamento della disfunzione erettile. Come il citrato di sildenafil (Viagra), la L-arginina è pensata per potenziare l'azione dell'ossido di azoto verso i muscoli che circondano i vasi sanguigni dei corpi cavernosi. Come risultato i vasi sanguigni del pene si dilatano, aumentando il flusso sanguigno e di conseguenza l'erezione stessa. La differenza fra le due sostanze è che il Viagra va a bloccare l'enzima PDE5 (che distrugge l'ossido nitrico), mentre l'arginina è utilizzata per incrementare la produzione dellossido. In uno studio, sono stati somministrati a 50 uomini 5g di arginina al giorno, oppure una sostanza placebo. Dopo sei settimane gli uomini che hanno osservato miglioramenti erano quelli che avevano assunto la L-arginina. A differenza del Viagra, tale sostanza deve, infatti, essere assunta quotidianamente.

L'arginina favorisce la guarigione delle ferite:

Si è notata un possibile effetto dell'arginina nella riparazione delle ferite: ciò può essere dovuto al suo ruolo nella produzione di L-prolina, un importante amminoacido essenziale per la sintesi del collagene.

Altri casi in cui si può ipotizzare l'utilizzo di l-arginina:

L'arginina può essere impiegata anche per altri casi tra i quali la pressione alta, l'emicrania, le disfunzioni sessuali nelle donne, la claudicazione intermittente e la cistiteinterstiziale.

Fonti di Arginina (arginina negli alimenti)

Normalmente il nostro corpo è in grado di produrre arginina a sufficienza nei reni, ed in minore misura nel fegato. Le fonti alimentari di arginina si trovano nelle proteine animali e vegetali, nei prodotti caseari, nella carne, nel pollame, nel pesce e nelle noci. Rispetto alle proteine animali, le proteine vegetali (come quelle di soia) contengono maggiori quantità di argininaIn caso di gravi ustioni, lesioni od infezioni le scorte li arginina nell'organismo possono terminare, diventerà dunque essenziale garantire una adeguate assunzione dell'amminoacido quando se ne ritiene il bisogno. L'arginina è inoltre essenziale per garantire la sopravvivenza di alcuni bambini con malattie genetiche rare che ne impediscono la formazione nell'organismo.

Effetti collaterali e possibili controindicazioni dell'Arginina:

L'arginina può abbassare la pressione sanguigna. Essa può portare anche ad indigestione, nausea o mal di testa. Non deve essere utilizzata dopo un attacco di cuore e nel caso fossero noti problemi cardiaci è opportuno consultare il medico prima di assumerla. Dosi elevate di arginina possono provocare acidità di stomaco, ulcere o causare disturbi digestivi da farmaci. Infatti sembra aumentare la produzione di gastrina all'interno dello stomaco. L'assunzione di Arginina potrebbe alterare i livelli di varie sostanze chimiche all'interno del nostro corpo, come il potassio, il cloruro di sodio, i fosfati. Per tale motivo non dovrebbe essere assunta da persone affette da malattie al fegato, oppure da malattie renali. In questi casi l'integrazione di Arginina dovrebbe essere effettuata sotto stretto controllo medico. L'arginina può inoltre aumentare i livelli di zuccheri nel sangue e dovrebbe essere assunta con cautela da tutti i pazienti diabetici. È altamente sconsigliato l'uso durante la gravidanza o l'allattamento in quanto non è mai stata stabilita la sicurezza della sostanza per i bambini. Infine le persone affette da Herpes genitale non possono assumerla: l'arginina comporterebbe un aggravamento del disturbo.

Effetti dell'interazione dell'arginina con altri farmaci

La L-Arginina contrasta con i benefici della lisina utilizzata per curare l'herpes. Tutti iFANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) o tutti quelli che sono difficili per lo stomaco non dovrebbero essere combinati con l'arginina. Non va utilizzata in concomitanza con farmaci che alterano i livelli di potassio nel corpo, come gli ACE inibitori ed i diuretici poveri di potassio.

Açai Brasiliano

Açai , la papaya del futuro è un «mirtillo» brasiliano


È energizzante ma fa dimagrire Rallenta le rughe e toglie lo stress Ecco dove trovare ilSuper Vegetale.

«Più di uno studio ha confermato che per il suo apporto proteico è del tutto paragonabile a un uovo, cosa mai accaduta prima con un vegetale»

Fa bene alla pelle, ai capelli, alle unghie, rallenta l'invecchiamento, elimina lo stress, è un alleato contro i crampi muscolari, i chili di troppo e se assunto con regolarità diventa quasi un antibiotico naturale. 
Ma c'è di più: è buono e ordinarlo al bar, in ristorante o in palestra, vi farà sembrare molto avanti con il programma. 
Tra i salutisti ha già superato la popolarità della papaya, ritenuta a lungo (e a ragione) un elisir di giovinezza: l'açai si è addirittura classificato come «frutto della vita» grazie a quel mix di proteine, fitosteroli (utilissimi contro il colesterolo «cattivo»), vitamine, minerali, antociani (contenuti anche nel vino rosso, ma l?açai ne contiene 33 volte tanto), lipidi naturali, calcio. 
Le bacche di Acai (si pronuncia “Asai”) sono il frutto di una palma che vive nell’Amazzonia, in particolare nelle foreste settentrionali del Brasile. Il nome scientifico della  pianta è Euterpe oleracea, della famiglia delle Arecaceae. La pianta può raggiungere anche i 20/30 metri di altezza e presenta foglie pinnate lunghe fino a 2 metri. Per molti è diventato sostituivo del pasto: al bar della palestra milanese Downtown il centrifugato di açai è uno dei più ordinati. «Molti vengono di mattina, anche persone non iscritte alla palestra, per fare colazione con una ciotola di açai», spiegano . «I più sportivi lo prendono al termine dell'allenamento, dato il valore energetico e le proprietà antiossidanti: come mangiare un uovo».
Sul potenziale weight-loss , che comunque esiste, vanno ridimensionate le aspettative, ma più di uno studio ha confermato come la sua struttura nutrizionale sia simile ad un olio di ottima spremitura e come, per il suo apporto proteico, sia del tutto paragonabile a un uovo, cosa mai accaduta prima con un vegetale.
Non ci sono dosi consigliate per beneficiare degli effetti. Di controindicazioni non esistono, ad eccezione del prezzo, che può risultare più alto di altri frutti. Per il resto ha un valore saziante elevato, un apporto nutrizionale considerevole e una palatabilità sempre gradevole. Ad oggi l’Acai è sotto importanti studi scientifici che non hanno ancora rilevato nessuna controindicazione nell’utilizzo di questa bacca.
La Bacca di Acai è stata una “scoperta” recente in quanto solo da poco la ricerca etnobotanica è arrivata a classificarli come i frutti più nutrienti di tutta la foresta Amazzonica. Questa bacca risulta essere ricchissima di antocianine (antiossidanti presenti nella frutta viola, rosso scuro), proteineacidi grassi, fibre, vitamine e minerali.



L’Acai come dimagrante

Molto spesso si sente l’Acai pubblicizzato come la bacca miracolosa che fa dimagrire. In realtà non esiste nessun prodotto miracoloso che possa far dimagrire senza troppo impegno e senza una costante attività fisica.Tuttavia queste bacche possono dare una mano nella dieta siccome riducono la sensazione di fame e aiuta la naturale regolarità intestinale, favorendo anche l’eliminazione di liquidi e quindi il drenaggio, con un favorevole smaltimento delle tossine.

Menta Piperita

La menta piperita appartiene alla famiglia delle Laminaceae, le sue proprietà principali sono : dissetanti, rinfrescanti, antispasmodiche, digestive, antifermentative e lievemente analgesiche.
La menta piperita è utilizzata in moltissimi campi industriali, ricca di qualità benefiche è famosa per essere un ottimo digestivo e per questo motivo utilizzata per la produzione di molti liquori, primi fra tutti gli amari.
Nel campo alimentare invece viene utilizzata come correttore del gusto, nel campo erboristico, la possiamo trovare come ingrediente principale di diverse tisane rilassanti, grazie all’azione che riesce a svolgere sul sistema nervoso.
Riconosciute le sue qualità ormai anche in campo farmacologico, la menta è presente in diversi medicinali, quelli decongestionanti in primis.
In campo odontoiatrico noto è l’odore di menta emanato da diversi dentifrici o colluttori presenti in commercio.
Infine in campo cosmetico essa è un prezioso componente di moltissime creme anti-gonfiore, anti-pesantezza , doposole, grazie alla meravigliosa sensazione di freschezza che fanno avvertire alla nostra pelle.

La Menta Piperita (nome scientifico Mentha Piperita L.) è usata come rimedio naturale per curare nevrosi cardiaca, inappetenza, asma e tosse. La pianta di menta è un'antica e famosa pianta officinale che già gli Egiziani utilizzavano nel 100 AC. Anche gli antichi Romani conoscevano molto bene le sue molteplici proprietà benefiche. I tipi di mentasono molti ed è perciò difficile dire per ognuno quale fosse in passato la sua indicazione terapeutica.
La Menta Piperita fa parte della famiglia delle Labiatae ed è un incrocio di tre tipi di menta. I componenti attivi sono: mentolo, canzona, tannino, acido acetico, varianico e cineolo. Le parti utilizzate sono le foglie e le sommità fiorite. Si tratta di una pianta perenne eretta, con fiori disposti in verticilli, il fusto è peloso e le foglie ovate sono molto aromatiche. Le corolle dei fiori sono di colore rosato. È una pianta da giardino che fiorisce in estate e si riproduce dai polloni.
La Menta Piperita ha, in rapporto agli altri tipi di mentam un più alto contenuto di mentolo ed è ancora oggi una delle piante più usate in naturopatia. La menta piperita ha un effetto calmante sullo stomaco e sull'intestino e risulta un valido aiuto in caso di coliche, dolori mestruali, nausea, sensazione di pesantezza e disturbi a carico delle vie biliari. In cucina viene utilizzata per insaporire i piatti a base di carne o i dolci come ad esempio la famosa salsa di menta inglese.

Azione terapeutica della menta piperita:

La menta Piperita stimola la produzione di succhi gastrici e per questo risulta essere un valido rimedio in caso di problemi digestivi. Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e calmanti sullo stomaco è in grado di lenire i gonfiori ed è utile contro la dissenteria. La tisana di menta piperita, bevuta a piccoli sorsi, aiuta a combattere la nausea, anche durante la gravidanza o durante i viaggi. Sia l'infuso caldo sia l'essenza sono rimedi efficaci nella cura di malattie da raffreddamento, per esempio influenza, accompagnale da febbre.

Composizione della menta piperita 

La menta piperita contiene un alto quantitativo di olio essenziale, costituito fino al 50% da mentolo. Grazie ad esso la pianta è in grado di proteggere le mucose gastriche e di attenuare la nausea e il vomito. Inoltre stimola la produzione di bile normalizzandola ed è d'aiuto in caso di calcoli biliari. La pianta, infine, svolge una blanda azione antispastica e disinfettante. Nella menta piperita sono presenti anche tannini, dall'effetto benefico sull'intestino irritato o infiammato.

Rimedio naturale a base di menta piperita

Una tisana di menta piperita e camomilla aiuta in caso di disturbi di stomaco e intestino. Versare 1/4 litro d'acqua bollente su 1 cucchiaio di foglie di menta e fiori di camomilla, lasciare riposare per 10 minuti, poi filtrare. Bere 2-3 tazze di tisana al giorno, senza zuccherare.

Rimedio per nevrosi cardiaca

Infuso: versare alcune gocce di essenza di menta in una tazza di acqua calda zuccherata e si beve subito il tutto. Lo stesso risultato si ottiene lasciando cadere alcune gocce di essenza di menta su una zolletta di zucchero e lasciando sciogliere in bocca la zolletta stessa.

Rimedio per inappetenza, asma e tosse

Uso interno: prenderne tre tazze al giorno di infuso preparato con foglie e sommità fiorite (15 gr in tutto) in mezzo litro di acqua bollente.

Gli usi sono quindi svariati, qui di seguito ve ne elencherò alcuni “ fai da te “ tra i più noti.

USO INTERNO
Le foglie o le sommità fiorite: Per favorire la digestione, sedare dolori e bloccare le fermentazioni intestinali.

Infuso ( tisana ): 1 - 2 grammi in 100 ml di acqua,.
Sorseggiare l’infuso in una tazzina dopo i pasti.

Le foglie o le sommità fiorite:, il mal di testa, i dolori intestinali, per la nausea.

Tintura vinosa: 2 grammi in 100 ml di vino bianco (a macero per 8 giorni).
Un bicchierino al mattino quando lo ritenete necessario.

USO ESTERNO
Le foglie o le sommità fiorite: Per infiammazioni delle mucose delle vie aeree e della cute, per l'alito cattivo, come nel caso del colluttorio “ fai da te”, e i pruriti

Infuso: 5 grammi in 100 ml di acqua.
Si consigliano gargarismi e sciacqui o inalare i vapori che si formano gettando le foglie nell’acqua, che precedentemente avrete portato a ebollizione, chiudendo gli occhi che potrebbero irritarsi.

Le foglie o le sommità fiorite: Per dolori nevralgici e reumatici.

Tintura: 20 grammi in 100 ml di alcool di 70° (a macero per 8 giorni).
Fare frizioni sulle zone dolenti (lontano dagli occhi e dalle mucose)

CLOROFILLA


La clorofilla è un pigmento verde presente in quasi tutte le piante, nelle alghe ed in alcuni batteri; ha lo scopo di assorbire la luce necessaria alla sintesi dei carboidrati, che avviene a partire dall'acqua e dall'anidride carbonica (fotosintesi clorofilliana).


Le clorofille assorbono soprattutto la luce nella porzione del blu-violetto e del rosso-arancione, e poca luce verde, quest'ultima viene trasmessa ai nostri occhi, che ne captano il tipico colore smeraldino.


Un componente molto importante della molecola di clorofilla è il magnesio; non ci stupisce, quindi, che il contenuto di questo minerale nei vegetali verdi sia alquanto generoso.


La presenza di clorofilla in un integratore alimentare, in un prodotto dietetico o in un farmaco può comunque avere un significato funzionale, dal momento che la sostanza è dotata di proprietà antiossidanti ed antianemiche (la clorofilla ha una struttura porfirinica molto simile a quella dell'emoglobina, dalla quale differisce per la presenza di magnesio anziché di ferro al centro dell'anello tetrapirrolico).


Nella verdura fresca (soprattutto negli spinaci, nella rucola, nel prezzemolo e nei fagiolini), la clorofilla contribuisce - insieme a polifenoli e carotenoidi - a conferire all'alimento virtù antiossidanti e protettive (si complessa, ad esempio, con sostanze cancerogene, come gli idrocarburi aromatici che si trovano nel fumo di tabacco o certe ammine eterociclieche presenti nella carne bruciacchiata, riducenendone l'assorbimento a livello gastrointestinale).


La clorofilla o un suo derivato semisintetico, la clorofillina, sono utilizzate come ingrediente attivo in alcune preparazioni destinate a ridurre gli odori corporei, in particolare quello delle urine (in soggetti incontinenti) e delle feci (in pazienti che hanno subìto colostomie o ileostomie, ovverro la creazione, tramite intervento chirurgico, di un ano artificiale nell'addome).


Grazie alla sua straordinaria somiglianza con l’emoglobina, la clorofilla è molto utile per contrastare anemie, migliorare la circolazione del sangue e tanto altro


Le proprietà della Clorofilla


La clorofilla gode di numerose virtù “extranutrizionali” e può essere considerata un vero rigeneratore per le cellule in quanto ve ne apporta grandi quantità di ossigeno. Può così essere utile in varie forme di anemia, migliora la contrazione cardiaca e si rivela utile soprattutto per gli sportivi poiché ne aumenta la resistenza. Migliorando la circolazione sanguigna inoltre, favorisce la cicatrizzazione dei tessuti.

In particolare gli effetti benefici della clorofilla sono:


Aumenta i globuli rossi, porta ferro agli organi;

Migliora l’anemia;

Porta miglioramento ai diabetici

Aiuta a purificare il fegato e smaltire le tossine;

Regolarizza il ciclo mestruale;

Utile per i tessuti ulcerosi e le emorroidi;

Rivitalizza il sistema vascolare nelle gambe e migliora le vene varicose;

Favorisce l’assorbimento del calcio;

Porta sollievo in caso di colite, gastrite, ulcera;

Tonifica il corpo e dona energia;

Aumenta l’apporto di ossigeno delle cellule;

Sgonfia l’intestino.


La clorofilla è quindi indicata per migliorare lo stato generale di benessere a seguito di una degenza, dopo malattie infettive, influenza o come preparazione all’attività sportiva.

Iniziare un pasto con vegetali a foglia verde aiuta non solo ad aumentare il senso si sazietà e l’apporto di fibre ma, grazie alla clorofilla, impedisce l’assimilazione di eventuali sostanze nocive presenti nel cibo che stiamo mangiando.


La clorofilla è molto utilizzata anche dagli sportivi perchè favorisce la definizione della massa muscolare e aumenta la resistenza.

Inoltre la clorofilla è un valido aiuto per perdere peso o mantenere la linea: essa infatti sgonfia l’intestino, aiuta a smaltire le tossine depurando il fegato, allevia la fame nervosa e tonifica la circolazione, migliorando il drenaggio dei liquidi.

E’ curiosa la proprietà della Clorofilla di ridurre gli effetti dati da esposizione a onde e materiali radioattivi, come ad esempio i Raggi X.


Dove si trova la clorofilla
La clorofilla la troviamo in tutti i vegetali di colore verde e in particolare i cibi ricchi di clorofilla sono:
broccoli, spinaci, verza, prezzemolo, rucola cicoria, cime di rapa, lattuga e alga spirulina.

L’ideale è quello di cibarsi di questi ortaggi crudi o poco cotti. La clorofilla inoltre contribuisce ad aumentare il potere antiossidante di questi vegetali.

Sarebbe da limitare invece, l’utilizzo di vegetali sottoposti al processo di imbianchimento, tecnica che prevede di tenere al buio gli ortaggi per rendere più croccante la fibra. L’imbianchimento però penalizza il contenuto nutrizionale delle piante perchè non essendoci luce non c’è clorofilla e quindi non c’è sintesi di vitamine.

Controindicazioni
Evitare l’utilizzo in caso di forme gravi di insonnia o nel caso si utilizzino sonniferi. In gravidanza o allattamento consultare il medio prima dell’uso.