La Valeriana officinalis è una pianta che cresce nei luoghi umidi, come il sottobosco e il margine di fossi e corsi d'acqua. È diffusa in tutta Europa.
Può raggiungere un metro d’altezza, fiorisce in estate e ha piccoli fiori tubulari, rosa pallido o bianco, che si riuniscono a formare quasi un ombrello.
Le parti utilizzate sono la radice e le radichette, che vengono raccolte nei mesi primaverili. Il loro odore sgradevole non le rende ideali per la preparazione di tisane.
Le attività
I suoi principi attivi (acidi valerenici, valepotriati e alcaloidi) agiscono sul sistema nervoso centrale; sono sedativi e favoriscono il sonno. Hanno un meccanismo d’azione simile a quello dei farmaci benzodiazepinici, con minore potenza rispetto a questi.
L’azione della valeriana è comunque sufficiente a ridurre il tempo necessario per addormentarsi e a migliorare la qualità del sonno nelle prime ore del riposo.
L'estratto innalza i livelli di Gaba, un neurotrasmettitore dall'azione sedativa e favorente il sonno, e può aumentare l'effetto sedativo della melatonina, sostanza che regola il ciclo sonno-veglia.
Alcuni componenti dell'estratto di valeriana hanno un'azione antispastica sulla muscolatura liscia dell'intestino.
Perché si usa
È utile per trattare i disturbi del sonno e gli stati ansiosi (attacchi d'ansia, crampi addominali e palpitazioni). Non induce effetti collaterali tipici dei sonniferi come stordimento e sonnolenza diurna.
Può essere impiegata anche come antispastico a livello intestinale.
Come si usa
La valeriana è utilizzata sotto forma di estratto secco.
Ne sono consigliate due somministrazioni al giorno per un totale di 300-500 mg di estratto, per almeno un mese.
Se si vuole agire sul sonno, una delle due dosi giornaliere deve essere assunta circa 30 minuti prima di coricarsi. Se è usata per controllare l'ansia può essere somministrata al mattino e nel tardo pomeriggio.
Precauzioni
È sconsigliata durante la gravidanza, l'allattamento e non va somministrata al di sotto dei 6 anni.
Interazioni
Può potenziare l'effetto dei barbiturici causando un'eccessiva sedazione. Può interferire con le benzodiazepine e gli antistaminici.
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