Nella fitoterapia gli estratti secchi titolati sono dunque considerati alla stregua di veri e propri medicinali: essi generalmente si ricavano mediante un processo di evaporazione oppure di purificazione finalizzato all’eliminazione di tutte quelle componenti non attive oppure addirittura nocive per l’organismo umano. Oltre che in polvere gli estratti secchi titolati sono disponibili in capsule e in compresse; il costo è medio-alto e dipende sia dal numero di compresse contenute nella confezione, sia dalla concentrazione del principio attivo contenuto.
Come si prepara l’estratto secco titolato
Gli estratti secchi vegetali sono composti in polvere che tuttavia non possono essere considerati dei veri e propri medicinali: essi infatti non vengono ricavati mediante processo di evaporazione oppure di estrazione, grazie all’uso di solventi; gli estratti secchi generici vengono sintetizzati mediante un processo di polverizzazione identico a quello usato nella preparazione delle droghe.
Le loro proprietà terapeutiche sono minime, soprattutto se confrontate con
quelle degli estratti secchi titolati, che in dosi uguali possiedono un’efficacia nettamente superiore. Il processo di estrazione degli estratti secchi titolati prevede quasi sempre l’uso di solventi, sostanze specifiche che fanno emergere il principio attivo e lo isolano dagli altri: il solvente viene fatto evaporare sfruttando le alte temperature che però non superano mai i cinquanta gradi centigradi, perché temperature eccessivamente calde potrebbero alterare i principi attivi. Il principio attivo viene estratto utilizzando sostanze “inerti” (che cioè non lo modificano né lo danneggiano in alcun modo) come saccarosio, lattosio oppure amido essiccato, i solventi tradizionalmente più usati. L’estratto secco titolato è dunque un prodotto molto controllato e in possesso di una documentazione che attesta scrupolosamente quale percentuale di principio attivo esso contiene e in che modo possa venire utilizzato.
Modalità d’azione di questi fitofarmaci
Gli estratti secchi titolati si trovano per lo più sotto forma di polveri, mentre quantità e qualità del principio attivo contenuto dipendono dal modo in cui è stato essiccato e sono riportati sulla confezione. Per la posologia occorre rivolgersi a uno specialista, tuttavia la quantità di principio attivo somministrato non deve essere inferiore a quella prevista dalla Farmacopea mondiale, poiché se così fosse gli effetti
medicamentosi dell’estratto sarebbero nulli. La titolazione è dunque fondamentale per controllare questi prodotti e per standardizzarli di modo che il loro uso sia il più semplice ed efficace possibile. Comprare un estratto secco titolato è dunque il modo migliore per avere un prodotto di sicura efficacia, garantito da chi lo produce e che dunque riduca il minimo il rischio di effetti collaterali. Gli estratti secchi vengono utilizzati per curare una varietà pressoché infinita di patologie più o meno gravi: dal raffreddore all'emicrania, dalle patologie infettive dell'apparato urinario alla purificazione dell'intestino, questi prodotti sono sempre più utilizzati e spesso sostituiscono egregiamente i farmaci veri e propri. Un costo leggermente maggiore viene tollerato in nome di effetti collaterali minori, mentre l'efficacia varia molto a seconda della patologia che si va a curare e del modo in cui queste capsule di principio attivo vengono utilizzate: per le patologie gravi è d'obbligo ricorrere alla medicina classica; per le sindromi lievi o le patologie più comuni, invece, il ricorso alla fitoterapia è sempre più frequente. Del resto curarsi con le piante e e fiori non è una prerogativa del nostro tempo, bensì una tradizione proveniente dall'antichità, quando furono scoperte le straordinarie proprietà benefiche insite nel mondo vegetale. Gli estratti secchi titolati, infine, possono essere utilizzati per prevenire i malesseri di stagione e i fastidi più disparati.
(Articolo tratto da http://www.giardinaggio.it/erboristeria/succhi-di-pianta/estratto-secco-titolato.asp)
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